Frammenti di riletture
Ken Dany Photogallery, Brescia, Giugno 1986

Scolpire un dipinto e dipingere una
scultura; mettere in relazione -
instabile - due attitudini che diventano
un tutto unico in equilibrio ed in
tensione per provocare uno scarto
laterale nella nostra coscienza; tentare
una strada che ci sorprenda con un
gorgo che porta giù, con un’erba che
riporta su (di giri) il nostro stato di
sonnolenti mangiatori d’arte.

Un guizzo di bianchi nei blu profondi
sottomarini da dove emergono
apparizioni non inquietanti ma in-quiete,
in-stabili, in-dolenti.

Parlare addosso al dipinto, corpo vivo
e non cadavre exquis, che trema
all’aprirsi della porta, quando il voyeur
fruga il rapporto tra ferro e tela.

(si prega di toccare le opere esposte).

Massimo Minini, 1986