Esperienze di arte a Brescia - Gli anni Ottanta
2. Tendenze non figurative - La linea del rigore
Associazione Artisti Bresciani, 1994

[...] L’artista che sembra rappresentare, nel suo stesso proporsi, un’evoluzione verso il rigore (cui giunge tuttavia con una tensione assoluta, davvero notevole, negli anni Novanta) è Agostino Perrini. Vale anche per Perrini, come per numerosi altri giovani, e come per quasi tutti gli autori di questa sezione, il riferimento ad una presenza maggiore "extra muros", che non tra le mura di casa. L’annotazione non vuole avere solo un carattere biografico; per Perrini sono da segnalare sia il legame oggettivo con autori dell’area veneta (ha studiato all’Accademia di Venezia), sia la difficoltà egualmente oggettiva a trovare spazi espositivi in città. L’ultima considerazione non riguarda solo le più giovani generazioni, ma essenzialmente tutte le operazioni di ricerca.
Al di là del dato biografico di riferimento, che può aver inciso anche sulla scelta poetica, appare indubbia l’importanza dell’evoluzione del giovane autore; essa rivela lo sforzo di coniugare pittura (che non si vuol perdere) e rigore (cui si tende), il tentativo di non perdere gli umori della materia, senza lasciarsi fagocitare dalle forme umorali (emotive, viscerali, esterne al soggetto) del colore, che spesso travolge con la sua preziosa fisicità.
Lo sforzo di Perrini consiste dunque nel realizzare una via contraria, rispetto a quelle fino a qui percorse: muoversi da condizioni ancora fortemente permeate di materia, verso forme sempre più rigorose di strutture significanti. Perrini rappresenta il tentativo cosciente di non perdere l’emozione del colore, della materia picta, realizzata sulla tela senza alcun recupero informale: l’opera si impone e si propone per una rigorosa razionalità. [...]

Mauro Corradini