"In gran segreto un amico
mi indica lerbario dei rumori"
Erbari III, Federico Garcia Lorca
È un erbario fatto di piccoli alberi, di germogli recisi alla radice, di fiori dimenticati, dormienti, dissolti nella nebbia silenziosa,
nellombra di un sogno.
Vi crescono ortiche, erbacce, erbe barbare, spine e aculei che spuntano dalle ferite di una terra desertica, arida, screpolata.
È lerbario di Agostino Perrini (1955-2016) esposto presso la Galleria Civica Cavour a Padova, in una mostra esito delle
fatiche dellultimo anno di vita dellartista.
Filo conduttore del lavoro più recente di Perrini, la natura, una natura "exsiccata", come recita il titolo dellesposizione,
svuotata di linfa, che silenziosa si snoda negli spazi solitari della memoria, nei luoghi sospesi della concentrazione.
Il segno calligrafico dellartista (bresciano ma formatosi allAccademia di Belli Arti di Venezia, allievo del maestro Edmondo Bacci)
graffia la superficie disidratata della tela e imprime la materia densa e spessa della carta con una potenza lirica disarmante.
Fusti sottili e disidratati lacerano geografie arse, forme arcaiche dalle suggestioni preziose sono pietrificate in unatmosfera glaciale.
Nel lavoro di Perrini lente colature di colore, campiture scrostate che lasciano affiorare gli strati sottostanti, bruciature, foglie e piccoli
pezzi di legno inghiottiti dolcemente dalla carta, e segni sottili e tremolanti dinchiostro che incidono la pittura con la forza poetica
della parola, si sfiorano gentilmente in un equilibrio rigoroso e sempre delicato, guidato dalla necessità di ridurre al minimo
lintervento, allessenziale la materia. È unarte "povera" ma piena nella libertà assoluta del gesto che la anima,
nellenergia del segno che la percorre e la scuote come elemento esistenziale e che arriva ad inoltrarsi nei luoghi più
remoti dellanimo, attraverso percorsi sconosciuti.
Nel lavoro di Perrini, quei grafismi incerti e spigolosi tracciano la mappa dei moti interiori, sospinti da un soffio di malinconica
disillusione ma anche dai bagliori soffusi di speranze nuove.
E così, senza clamore, sottovoce, Perrini delinea i contorni fragili di quellerbario dei rumori che un amico in gran segreto
gli aveva indicato.
"Sss … silenzio"* … anche la pietra sta fiorendo nel magico erbario di Agostino Perrini.
* Erbari III [In gran segreto …], Federico Garcia Lorca
Antonia Bertelli, 2017